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Bruno Buozzi 8
Con NIS2 la cybersicurezza diventa una questione di vertice

La direttiva UE NIS2 (Network and Information Security Directive) mira a proteggere i processi aziendali critici dagli attacchi informatici e a prevenire gli incidenti di sicurezza. NIS2 ridefinisce in modo ampio i requisiti e le responsabilità: non è più solo l’IT a essere coinvolto, ma l’intera struttura organizzativa dell’impresa – dai processi interni alla gestione dei fornitori.
Da aprile 2025, le aziende registrate in Alto Adige sapranno se rientrano nell’ambito di applicazione di NIS2. Già da gennaio 2026 dovranno essere implementati i primi requisiti, in particolare l’obbligo di segnalazione degli incidenti di sicurezza. Entro ottobre 2026, sarà obbligatorio l’adeguamento completo.
Cosa bisogna fare concretamente per la NIS2?
Le imprese devono istituire una gestione strutturata del rischio, predisporre procedure per la gestione degli incidenti di sicurezza (inclusi gli obblighi di notifica), adottare varie misure tecniche e organizzative e definire responsabilità chiare.
Tre ambiti di azione centrali per i decisori:
- Gestione strategica e integrazione
NIS2 richiede l’integrazione della cybersicurezza nella strategia aziendale, nella cultura d’impresa e in tutti i processi interni. La gestione e le decisioni devono basarsi su prove documentate, indicatori, reportistica e, infine, sull’assunzione dei rischi aziendali. - Integrazione della gestione del rischio
La direzione aziendale è tenuta a introdurre un sistema per l’identificazione e la valutazione dei rischi informatici, e a verificarne regolarmente l’efficacia. Centrale è la protezione dei beni aziendali essenziali (asset), tra cui edifici, macchinari, personale, know-how, processi aziendali, fornitori primari e i loro dati. - Organizzazione della gestione degli incidenti
Le aziende devono definire cosa fare in caso di emergenza – come attacchi informatici, interruzioni di sistema o fuoriuscite di dati. Ciò include l’istituzione di un sistema di segnalazione con tempi di risposta chiari, responsabilità e canali di comunicazione, inclusi gli obblighi verso autorità e clienti.
Delegare è possibile, ma la responsabilità resta in capo alla direzione
Il cambiamento probabilmente più rilevante: gli organi amministrativi e direttivi sono personalmente responsabili. In futuro dovranno guidare, controllare e assumersi la responsabilità dell’attuazione delle misure richieste in modo attivo e dimostrabile.
Le violazioni possono comportare conseguenze civili e penali – incluse multe fino a 10 milioni di euro o al 2% del fatturato annuo (Art. 34 NIS2).
L’attuazione di NIS2 idealmente avviene in cinque fasi:
- Analisi iniziale (gap analysis)
A che punto si trova l’azienda? Quali requisiti sono già soddisfatti? Dove ci sono lacune? Un’analisi strutturata è la base per tutti i passaggi successivi. - Definizione di governance e responsabilità
Chi assume quale ruolo? Chi gestisce e chi esegue? La nomina di un coordinatore NIS2 aiuta a concentrare le responsabilità, a implementare con efficienza e a radicare il sistema in modo permanente. - Attuazione delle misure (tecniche e organizzative)
Tra queste, misure tecniche – backup, patching, controllo di rete e accessi – sia per l’IT che per l’OT (Industria 4.0) e l’IoT (es. impianti tecnologici), così come aspetti organizzativi come formazione, gestione dei fornitori, redazione di policy, controllo degli accessi fisici e piani di emergenza. - Preparazione della gestione degli incidenti e dei canali di segnalazione
Le aziende devono essere in grado di segnalare incidenti di sicurezza entro 24 ore. Un piano operativo funzionante è quindi obbligatorio – con un piano di risposta e referenti. Come per i vigili del fuoco: esercitarsi regolarmente è fondamentale! - Istituzione di meccanismi di controllo e prove documentali
NIS2 richiede controlli regolari e la tracciabilità di tutte le misure – non solo verso le autorità, ma sempre più anche verso clienti, partner o assicurazioni.
Integrazione nei sistemi esistenti riduce il carico di lavoro
NIS2 può essere integrata in modo efficiente nei sistemi di gestione esistenti come ISO 9001 o Food Standard. Processi comuni come gestione del rischio, audit e formazione offrono sinergie chiare e riducono notevolmente l’impegno.
La ISO 27001 rappresenta un’alternativa collaudata per l’implementazione di NIS2 – soddisfa tutti i requisiti fondamentali della direttiva e offre inoltre strutture chiare per il miglioramento continuo e il controllo regolare.
Con la certificazione, le aziende generano fiducia presso i clienti, riducono le richieste come fornitori e ottengono vantaggi competitivi, ad esempio nelle gare d’appalto.
Cosa fare ora: 5 compiti per la direzione aziendale
La cybersicurezza non è solo una questione tecnica, ma una questione strategica. Deve entrare nell’agenda della direzione – in modo vincolante e verificabile. I principali ambiti di azione per amministratori delegati e membri del consiglio possono essere riassunti in cinque temi chiave:
- Definire le responsabilità
La direzione deve creare responsabilità chiare per la sicurezza delle informazioni – internamente o con il supporto di specialisti esterni. Fondamentale è la nomina di un responsabile NIS2 che funge da interfaccia centrale. - Individuare gli asset e valutare i rischi
Senza un’analisi approfondita dei rischi informatici e di processo esistenti, qualsiasi concetto di sicurezza è incompleto. Una valutazione strutturata dei rischi è quindi il primo passo operativo. - Assegnare le risorse
La cybersicurezza richiede non solo strategia, ma anche budget. Che si tratti di misure tecniche, formazione o integrazione nei sistemi di gestione esistenti – senza investimenti mirati, NIS2 resta solo sulla carta. - Avviare le misure
Concetti di sicurezza, gestione degli incidenti, formazione, processi interni – devono essere non solo pianificati, ma avviati rapidamente. Fondamentale è trovare l’equilibrio tra pragmatismo e accuratezza. - Verificare regolarmente i progressi
NIS2 richiede controlli costanti, prove e, se necessario, correzioni. La direzione deve ricevere regolarmente rapporti sull’efficacia della strategia di sicurezza – e sulla sua tenuta rispetto a nuove minacce.
Implementazione delle misure NIS2 entro gennaio 2026
I primi obblighi legali entreranno in vigore già tra sei mesi. Una base solida per la cybersicurezza deve essere pronta entro quella data; gli incidenti devono essere registrati e segnalati. In caso di inadempienza, si rischiano sanzioni fino alla responsabilità personale della direzione.
Chi si prepara per tempo protegge i propri valori aziendali essenziali e i processi produttivi, guadagna fiducia e rafforza la resilienza e la competitività.
Conclusione: ora è il momento di rendere l’azienda cyber-sicura!
L’appello a tutti i decisori è chiaro: è il momento di agire e affrontare personalmente il tema della cybersicurezza. Chi raccoglie la sfida, non solo protegge la propria azienda, ma la prepara per il futuro.
Autori:
Christian Feichter
Consulente senior per IT e cybersicurezza
Auditor certificato ISO 27001 e TISAX
Stefan Laimer
Responsabile Security Operations e Security Manager presso Konverto